14. Marionette e burattini

A differenza del modello esposto nella sala precedente, il cui palcoscenico non è raggiungibile né dall’alto con marionette né dal basso con burattini, i teatrini qui presentati erano destinati ad allestire spettacoli domestici, soprattutto per bambini. Realizzati tra ’800 e ’900, sono presentati assieme a fondali, arredi di scena e pupazzi. Fra i pupazzi spicca il “sultano turco gran fumatore”, che, con Josephine Baker, Maurice Chevalier e un’odalisca, è una delle quattro marionette della Compagnia I Piccoli di Podrecca esposte nel Museo. Fondata nel 1914 dal cividalese Vittorio Podrecca, la compagnia divenne celebre in tutto il mondo conquistando l’entusiasmo del pubblico e la considerazione dei grandi della cultura e dello spettacolo. Le oltre 5.000 marionette di Podrecca, morto nel 1979, sono oggi proprietà del Teatro Stabile regionale. Chiude il percorso una lanterna magica, macchina di precinema che, sfruttando una sorgente luminosa posta all’interno di una scatola, proietta le immagini dipinte su una parete o su uno schermo.

Ermanno Curet detto Ermanzio

Trieste 1858-1943

Impiegato, giornalista, scrittore, poeta vernacolo, costruì un teatro di burattini e marionette per passione. Tenne spettacoli a feste private e pubbliche e alla sala del Ridotto del Teatro Rossetti.

Arrigo Serbo

Trieste 1909-1990

Filodrammatico e prestidigitatore, nel 1934 fondò la compagnia del Teatro dei Piccoli che si ingrandì con i suoi figli nel 1960. Con il nome Supermarionette debuttò a livello nazionale. Nel 1961 Serbo creò il Teatro Circo Triestino, con cui si esibì in tutta la regione.

Gigio Brunello

San Polo di Piave, Treviso 1951

Attore e burattinaio, è autore di testi teatrali che, oltre ad attingere alla comicità del repertorio popolaresco, rivelano anche legami profondi con i grandi temi del teatro e della letteratura. Nei suoi spettacoli l’animatore convive e colloquia con i burattini. Ha vinto numerosi premi di pubblico e di critica.

Daniela Castiglione

Genova 1970

Ha iniziato a creare le prime favole nel 1989. A partire dall’esperienza del teatro di strada, dà anima agli oggetti più svariati come legno, biglie, cristalli. Dopo l’incontro con i burattini, ha fondato la compagnia e associazione culturale Il teatrino de la Fiaberie.

Vittorio Podrecca

Cividale 1883 – Ginevra 1959

Fondatore della compagnia di marionette che debuttò a Roma nel 1914. Il repertorio, incentrato sulla marionetta musicale, annientò le barriere linguistiche e permise il grande successo della Compagnia in tutto il mondo dagli Stati Uniti, al Brasile, all’Unione Sovietica. Le sue marionette si avvalsero di prestigiose collaborazioni di scenografi come Caramba, musicisti come Ottorino Respighi e del cospicuo aiuto economico elargito da Arturo Toscanini negli anni ’40. La Regione Friuli Venezia Giulia recuperò nel 1979 il materiale della compagnia che divenne proprietà del Teatro Stabile regionale.

Il teatrino di Argio Orell

Dopo aver studiato a Trieste con Eugenio Scomparini, Argio Orell (Trieste 1884-1942) si trasferì a Monaco alla scuola di Franz von Stuck. Nel 1934 ritornò definitivamente nella sua città natale. Artista eclettico, condusse una vita movimentata. Abilissimo disegnatore, riusciva in vari generi, spaziando con estro dal ritratto al paesaggio ed eccellendo nel soggetto simbolico e allegorico, che affrontò soprattutto in qualità di grafico e cartellonista, ove diede prova di grande inventiva e abilità tecnica. Completo di scenografie, il teatrino presenta sul suo lato destro la dedica «zio Argio con grande amore inventò e dipinse», che ci proietta immediatamente nella dimensione casalinga e familiare di questi oggetti.

La lanterna magica

La lanterna magica è una macchina di precinema che, sfruttando una sorgente luminosa posta all’interno di una scatola, proietta le immagini dipinte su una parete o su uno schermo. È corredata dei suoi vetrini colorati a mano.

Marionette

Serie di marionette in gesso/terracotta e stoffa, dipinte a mano. Per la realizzazione dell’interno di questo tipo di marionetta, detta “la triestina”, venivano generalmente utilizzati materiali di riciclo
dei più vari.

Palazzo Gopcevich

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