Opera, neutro plurale – Glossario per melomani del XXI secolo

Conversazione di Emilio Sala
A cura dell’Associazione Triestina Amici della Lirica “Giulio Viozzi”

È Emilio Sala, autore del volume «Opera, neutro plurale. Glossario per melomani del XXI secolo» (fresco di stampa per i tipi di Il Saggiatore), il protagonista dell’appuntamento in calendario lunedì 30 settembre 2024, alle ore 17.30, alla Sala Bazlen di Palazzo Gopcevich (Via Rossini 4) per la rassegna dei «Lunedì dello Schmidl», il ciclo di incontri e approfondimenti a cura di Stefano Bianchi che il Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” da oltre un quindicennio offre al pubblico dei cultori della musica e del teatro.

L’iniziativa si svolge nel segno della consolidata collaborazione tra il Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” e l’Associazione Triestina Amici della Lirica “Giulio Viozzi”.

Allo “Schmidl” sarà la scrittrice Elisabetta d’Erme a dialogare con Emilio Sala che illustrerà il suo libro avvalendosi anche di esempi musicali.

Categorie, personaggi, figure, luoghi comuni e non comuni di quello spettacolo musicale che chiamiamo «opera» si radunano in questo libro come voci di un repertorio che fa di tutto per non sembrare un’enciclopedia. In «Opera neutro plurale. Glossario per melomani del XXI secolo», Emilio Sala (professore ordinario di Drammaturgia musicale all’Università Statale di Milano) mette a frutto decenni di studio e di applicazione alla materia per dare vita ad un libro originale fin dalla sua forma. L’ordine alfabetico, per sua natura arbitrario, fa di «Opera, neutro plurale» un libro che può essere consultato o letto per estratti, in un ordine a piacere, ma invita anche a immergersi nel suo flusso come fosse un romanzo. Cominciando con gli Acuti per finire con la Zeitoper, passando per il Fiasco, il Mammismo, il Recitativo, senza schivare la Pazzia, la Political correctness e persino l’Unesco, Emilio Sala ci ricorda che l’opera è teatro, ma anche tutto ciò che lo eccede come fatto musicale, come performance, come sistema di significati e stimolatore di esperienze. E dunque l’autore prova a ripercorrerne i concetti e la materia per mezzo di ottanta episodi saggistici, con l’ambizione di rimettere in discussione tutto ciò che dell’opera sappiamo e soprattutto come lo sappiamo.

«L’opera è sempre stata in continua metamorfosi», racconta Emilio Sala. «Al tempo dell’opera barocca la vera star del teatro era l’inventore delle scene. All’epoca di Metastasio il librettista e il cantante valevano più del compositore. Nella seconda metà dell’Ottocento sappiamo quanto Verdi soffrisse l’ascesa dei direttori d’orchestra. Oggi ci si lamenta per lo strapotere dei registi. Però questi contrasti sono parte integrante di quello spazio meravigliosamente ossimorico che è l’opera».

Ingresso libero fino ad esaurimento di posti disponibili.

Consigliata la prenotazione (indicando nome, cognome e recapito telefonico) all’indirizzo di posta elettronica info@amiciliricaviozzi.it

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