Martedì 14 luglio 2015 dalle 20.00 alle 24.00
Secondo appuntamento, martedì 14 luglio con «LO SCHMIDL DI SERA»: il Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” apre nuovamente le porte in orario serale, dalle 20 alle 24, nella sua sede di Palazzo Gopcevich (Via Rossini, 4), con una nuova proposta di visite guidate, eventi musicali, approfondimenti, incontri e l’appuntamento con l’installazione «LA GRANDE TRIESTE AL CINEMA: i primi kolossal nelle sale teatrali e cinematografiche triestine alla vigilia della Grande Guerra».
La Trieste alla vigilia dello scoppio della Grande Guerra vive con enorme intensità la stagione del cinema muto, tributando una trionfale accoglienza ai primi grandi lungometraggi: da «Quo vadis», a «Gli ultimi giorni di Pompei», a «Cabiria». Nella città in cui comincia a fiorire una ricca ed articolata programmazione cinematografica, alla proiezione dei fortunati lungometraggi delle origini vengono normalmente riservate le maggiori sale teatrali cittadine. È il caso del Teatro Fenice, dove, tra la fine di giugno ed i primi di agosto del 1913, alle proiezioni del film «Quo vadis» (due nei giorni feriali e tre nei giorni festivi) assistono quasi cinquantamila spettatori. Pochi mesi più tardi, ‘va in scena’ al Teatro Cinema Excelsior la prima triestina di «Gli ultimi giorni di Pompei». Nel 1914, al Politeama Rossetti, la programmazione di «Cabiria», iniziata il 26 giugno, viene interrotta in occasione dell’attentato di Sarajevo, per riprendere nei giorni successivi con una manciata di ulteriori proiezioni. Estensione estiva del percorso espositivo del Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, realizzata in collaborazione con La Cappella Underground, l’installazione presso la Sala “Attilio Selva” fa rivivere idealmente quella straordinaria stagione attraverso una selezione, illustrata dal critico cinematografico Carlo Montanaro, di quella altrettanto straordinaria stagione del cinema delle origini.
Il cartellone degli eventi musicali di questa edizione dello «Schmidl di Sera», presso la Sala Bazlen, con inizio alle 21.30, propone – per l’appuntamento di martedì 14 luglio – un concerto di cui saranno protagonisti alcuni dei violinisti partecipanti allo String Festival Kras, tutti vincitori del TEMSIG – Concorso nazionale sloveno per giovani musicisti. Organizzato congiuntamente dalla Glasbena Matica e dal Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico Onlus, lo String Festival Kras è una scuola estiva internazionale di violino, viola, violoncello e musica da camera. Tenuti da concertisti e docenti provenienti da prestigiose istituzioni internazionali, i corsi si svolgono nelle strutture del Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico Onlus e dell’International Chamber Music Academy-Duino (fondata dal Trio di Trieste nel 1989).
Ad esibirsi saranno Alida Sharazad Igbaria (allieva della Glasbena Matica, classe della prof.ssa Jagoda Kjuder), Ana e Kaja Sešek (allieve del Conservatorio di Musica di Lubiana, classe del prof. Armin Sešek) e Rok Zaletel Černoš (allievo dell’Accademia di Musica di Lubiana, classe del prof. Vasilij. Meljnikov), in un programma che prevede musiche di Wolfgang Amadeus Mozart, Henryk Wieniawski, Niccolò Paganini, Edvard Elgar, Max Reger e Ernest Bloch.
Il concerto dello String Festival Kras è incorniciato da una doppia visita, a cura di Marta Finzi, (con inizio alle 20.15 e alle 23.00), dal titolo «VERDETTI VERDIANI: il concorso triestino per il monumento a Giuseppe Verdi».
Il 27 gennaio del 1901 Giuseppe Verdi muore a Milano. Convocata immediatamente (sebbene sia domenica) dal podestà Scipione Sandrinelli, la deputazione municipale della Città di Trieste delibera di dedicare alla memoria del Maestro il Teatro Comunale. Due giorni più tardi, il Consiglio comunale approva all’unanimità. Contestualmente, si pongono le basi per bandire un concorso per la realizzazione di un monumento dedicato al compositore. Tra i 76 bozzetti inviati, risulta vincitore quello del milanese Alessandro Laforêt. La cerimonia di scoprimento ha luogo il 27 gennaio 1906, quinto anniversario della morte del compositore. Il 23 maggio 1915, alla notizia della dichiarazione di guerra dell’Italia all’Austria-Ungheria, a Trieste le manifestazioni patriottiche contro l’ex alleato degenerano ben presto in incidenti e tumulti popolari. Vengono assaltati e distrutti i principali simboli della presenza italiana in città: tra questi, anche il monumento a Giuseppe Verdi che, dopo essere stato danneggiato a martellate, viene prontamente rimosso. Per il suo riposizionamento si dovrà attendere il 1926. Il ‘nuovo’ monumento a Verdi non è tuttavia l’originale in marmo di Carrara, ma una fusione in bronzo.
La storia del monumento triestino a Giuseppe Verdi simboleggia in maniera esemplare il rapporto della città con il compositore, che a Trieste aveva tenuto a battesimo due titoli del suo catalogo compositivo: Il corsaro (nella stagione d’autunno del 1848) e lo Stiffelio (nella stagione d’autunno del 1850).
Le proposte in programma vengono offerte gratuitamente ai visitatori in possesso del normale biglietto di ingresso al Museo (intero euro 4,00; ridotto euro 3,00; gratuito per i bambini fino a 6 anni non compiuti).