Giselle

Lunedì 13 maggio 2024 alle ore 17.30, è dedicato al balletto «Giselle» il settimo appuntamento con «FUORI SCENA», il ciclo di incontri sulle produzioni di opera e danza in scena al Teatro Verdi di Trieste per il cartellone dei «Lunedì dello Schmidl», la rassegna di approfondimenti a cura di Stefano Bianchi che il Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” da oltre un quindicennio offre sulle proprie collezioni al pubblico dei cultori della musica e del teatro. L’iniziativa si svolge nel segno della consolidata collaborazione tra il Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, l’Associazione Triestina Amici della Lirica “Giulio Viozzi” e la Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”.

Il balletto, nella nuova e fortunata produzione di SNG Opera in balet Ljubljana con la coreografia di José Carlos Martínez, sarà in scena dal 14 al 19 maggio al “Verdi” di Trieste. Sul podio il Maestro e Direttore Musicale Ayrton Desimpelaere.

Allo “Schmidl” saranno il regista Oscar Cecchi e Renato Zanella, Direttore Artistico del SNG Opera in balet Ljubljana, a raccontare il balletto «Giselle» col supporto di esempi musicali e video.

L’idea per il libretto di «Giselle, où les Willis» si deve al drammaturgo Jules-Henry Vernoy de Saint-Georges, a Jean Coralli e al grande scrittore Théophile Gautier che a loro volta si ispirarono a «De l’Allemagne» di Heinrich Heine e al poema «Fantômes» tratto da «Les Orientales» di Victor Hugo.

La musica è di Adolphe-Charles Adam e «Giselle» andò in scena per la prima volta il 28 giugno del 1841 all’Opéra National de Paris. Di questo popolarissimo balletto sono memorabili i soli, i passi a due e il finale tragico del primo atto, la tenerezza ispirata dalla protagonista femminile e le straordinarie evoluzioni del corpo di ballo nel secondo atto. Il tutto condito con un messaggio sul valore del perdono e della redenzione: sarà infatti la purezza di cuore di Giselle a portare alla salvezza di Albrecht. Nel corso dei decenni il balletto è stato rimaneggiato sul piano drammaturgico e spogliato delle parti in pantomima che erano funzionali a raccontare la storia e che rappresentavano l’elemento prevalente nella versione iniziale. A ciò si aggiunge l’influenza che le rivisitazioni in chiave contemporanea, susseguitesi dal ‘900 in avanti (alcune delle quali divenute altrettanto classiche), hanno esercitato sul modo in cui sono allestite le versioni più o meno fedeli a quella considerata “originale”. Resta immutato nel tempo il fascino delle Villi, spiriti irrequieti delle fanciulle morte prima delle nozze, le cui anime sono destinate di notte a vagare nei cimiteri, che rendono questo balletto tra i più emozionanti dell’epoca romantica.

Ingresso libero fino ad esaurimento di posti disponibili.

Consigliata la prenotazione (indicando nome, cognome e recapito telefonico) all’indirizzo di posta elettronica info@amiciliricaviozzi.it

Locandina della prima rappresentazione triestina di Giselle al Teatro Grande il 14 gennaio 1846
Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” – MA TV 5/167

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