Ferruccio Busoni, una vita da Faust

Omaggio a Ferruccio Busoni a 100 anni dalla morte

«Ferruccio Busoni, una vita da Faust» è il titolo del convegno in programma al Conservatorio Tartini (Via Ghega, 4) lunedì 28 ottobre 2024 con inizio alle ore 15.00. Inserito nel cartellone dei «Lunedì dello Schmidl», l’appuntamento rientra nell’ambito del progetto Busoni 100, con il quale l’Associazione Internazionale dell’Operetta del Friuli Venezia Giulia, con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, rende omaggio a Ferruccio Busoni (1866-1924), nel centenario della morte. Partner del progetto sono il Comune di Trieste, il Conservatorio Tartini, la Nuova Orchestra da Camera Ferruccio Busoni, ERAPLE (Ente Regionale Acli per i Problemi dei Lavoratori Emigrati) e AFIM (Associazione Fiumani Italiani nel Mondo).

Accanto al pianista Giovanni Bellucci, ideatore e anima del progetto Busoni 100, intervengono al convegno il musicologo e conservatore dello “Schmidl” Stefano Bianchi, il direttore della Nuova Orchestra da Camera “Ferruccio Busoni” Massimo Belli, la musicologa Margherita Canale, già docente del “Tartini”, lo storico dell’arte e conduttore televisivo Claudio Strinati, l’attore Enzo Decaro, la pianista e musicologa Chiara Bertoglio, la musicologa americana Erinn Knyt e lo studioso dell’opera di Busoni Silvano Salvadori.

A ispirare il tema del convegno è l’opus mangnum cui Busoni lavorò negli ultimi anni della sua vita: l’opera teatrale Doktor Faust, destinata a rimanere incompiuta alla morte del compositore – sopraggiunta a Berlino il 27 luglio 1924 – e ad essere completata dal devoto allievo Philipp Jarnach, per essere quindi rappresentata a Dresda nel 1925. Gli interventi ricostruiranno la straordinaria personalità di pianista, compositore e teorico della musica di Busoni, nonché il suo stretto legame con Trieste.

Figlio di madre triestina, la pianista Anna Weiss, e di padre empolese, il clarinettista Ferdinando Busoni, Ferruccio Busoni nasce a Empoli il 1° aprile 1866. Trascorre gli anni dell’infanzia a Trieste, dove debutta come pianista a sette anni. Nel 1878, a soli 12 anni, scrive un concerto per pianoforte e archi. Dopo aver studiato composizione a Graz sotto la guida di Wilhelm Mayer e W.A. Remy ed essersi diplomato nel 1882, è nel 1886 a Lipsia e nel 1888 ad Helsinki, dove tiene la classe di pianoforte e annovera Jean Sibelius fra i suoi allievi. A Helsinki conosce la sua futura moglie, Gerda Sjöstrand, figlia dello scultore svedese Carl Eneas Sjöstrand, che sposa a Mosca nello stesso anno e dalla quale avrà due figli, Rafaello e Benvenuto. Nel 1894 si stabilisce a Berlino. Nel 1912 assume la direzione del Conservatorio Giovanni Battista Martini di Bologna. Dal 1915 al 1920 risiede a Zurigo. Nel 1920 rientra a Berlino, dove insegna all’Accademia Prussiana delle Arti (tra i suoi allievi figura Kurt Weill) e dove risiede fino alla morte. A Berlino è sepolto al cimitero di Friedenau.

L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Palazzo Gopcevich

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