Costretto ad essere originale

Franz Joseph Haydn
protagonista della musica europea tra Sette e Ottocento

Conversazione di Federico Gon

Lunedì 29 maggio 2023
Ore 17.30

“Haydn in viaggio verso l’Inghilterra” in una cartolina di inizio Novecento
Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”
Archivio Fotografico F 12446

Lunedì 29 maggio 2023, ore 17.30, nella Sala Bobi Bazlen del Civico Museo
Teatrale Carlo Schmidl in Via G. Rossini 4, il cartellone dei «Lunedì dello Schmidl» è dedicato a
un grande protagonista della musica europea tra Sette e Ottocento: Franz Joseph Haydn (1732-
1809). A tracciarne il ritratto sotto il profilo biografico, della produzione, della poetica e
dell’estetica sarà il musicologo e compositore Federico Gon, autore di una recente
pubblicazione dell’Istituto Italiano per la Storia della Musica dal titolo «Costretto ad essere
originale. Studi su Joseph Haydn
».
La figura e la produzione di Haydn godono oggi di fama imperitura tanto nelle istituzioni
concertistiche quanto nelle Università; la sua musica è stabilmente presente nei cartelloni di tutto
il mondo, mentre la portata storico-estetica del suo lavoro è stata indagata – con colpevolissimo
ritardo rispetto agli alti due astri della Wiener Klassik, Mozart e Beethoven – solo a partire dalla
metà del secolo scorso, specialmente in ambito tedesco e anglosassone.
Eppure, se c’è un paese che, al pari di Austria e Inghilterra, può vantare il più stretto
legame con Haydn, questo è proprio l’Italia: dagli studi con Porpora, alla conoscenza di
Metastasio, al legame con strumentisti italiani (su tutti Luigi Tomasini, suo Konzertmeister per più
di trent’anni), a quello più intimo con la cantante Luigia Polzelli (dalla quale, con tutta probabilità,
ebbe un figlio illegittimo), per non parlare della stima che godette presso le istituzioni musicali
italiane dell’epoca (divenne membro dell’Accademia Filarmonica di Modena nel 1780 e il re di
Napoli – per il quale scrisse cinque concerti per ‘lira organizzata’, strumento favorito dal sovrano
– lo avrebbe voluto quale suo maestro di cappella al momento della conclusione del
pluridecennale rapporto con gli Esterházy) o dell’influenza esercitata sulle nuove generazioni di
operisti (ad esempio Rossini).
Nato a Trieste nel 1982, Federico Gon ha studiato musicologia, laureandosi (2009) ed
addottorandosi (2013) presso l’Università degli Studi di Padova. Ha al suo attivo numerose
partecipazioni a convegni nonché la pubblicazione di monografie e numerosi saggi in riviste
specializzate in ambito operistico e sinfonico del XVIII-XIX secolo. È curatore dell’edizione critica
di «Il matrimonio segreto» di Domenico Cimarosa in corso di pubblicazione. Vincitore del premio
“Tesi Rossiniane” (Fondazione Rossini di Pesaro, 2013), è stato ricercatore post-doc presso
l’Università di Vienna (2016-2019). È membro del “Comitato per l’Edizione Nazionale delle
commedie per musica di Domenico Cimarosa. Attualmente insegna presso il Conservatorio “G.
Tartini” di Trieste.
Parallelamente, dopo un inizio da autodidatta, ha compiuto studi di composizione con Azio
Corghi e Mauro Bonifacio. Interessato sia all’ambito operistico che a quelli sinfonico e

cameristico, ha al suo attivo lavori commissionati ed eseguiti da enti quali il Teatro G. Verdi di
Trieste, il Gran Teatro La Fenice di Venezia, l’Orchestra Sinfonica di Milano “G. Verdi”, l’Orchestra
Sinfonica di Sanremo, l’Orchestra “I pomeriggi musicali” di Milano, Nuova Consonanza, Festival
Pergolesi Spontini, Mittelfest, Quartetto Maffei, Teatro Coccia di Novara, MiTo Settembre Musica,
Teatro Regio di Torino, Orchestra di Padova e del Veneto. È vincitore del Premio Nuova Musica
alla Fenice 2016.
Ingresso libero fino ad esaurimento di posti disponibili.

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