Don Pasquale

Lunedì 28 marzo 2022 alle ore 17.30, nell’ambito dei «Lunedì dello Schmidl» è dedicato a «DON PASQUALE» di Gaetano Donizetti il nuovo appuntamento FUORI SCENA, a margine dell’allestimento dell’opera in cartellone al Teatro Verdi di Trieste. L’iniziativa si svolge nel segno della consolidata collaborazione tra il Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, l’Associazione Triestina Amici della Lirica “Giulio Viozzi” e la Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”.

L’opera, nella produzione firmata da Gianni Marras (scene e costumi di Davide Amadei) nell’allestimento della Fondazione Teatro Comunale di Bologna, sarà in scena dal 1 al 9 aprile al “Verdi” di Trieste per la direzione musicale del Maestro Roberto Gianola, maestro del Coro Paolo Longo.
Allo “Schmidl” saranno il Maestro Fabrizio Capitanio (musicista e musicologo, conservatore Fondi Musicali del Comune di Bergamo e responsabile della Biblioteca Musicale “Gaetano Donizetti”) e la scrittrice Elisabetta D’Erme a raccontare l’opera del compositore lombardo, avvalendosi anche di esempi musicali e video.
La storia di «Don Pasquale» è basata su una tipica trama che utilizza i personaggi della Commedia dell’Arte. Don Pasquale è apparentemente paragonabile alla maschera del vecchio ricco, avaro e anche misogino, sul tipo di Pantalone; ci sono poi l’astuta Colombina (Norina), e il Pierrot innamorato (Ernesto), un po’ nullafacente e molto sognatore. È però anche un’amara riflessione comico/melanconica sulla terza età. Don Pasquale è l’ultimo grande capolavoro che ci ha regalato Gaetano Donizetti, un’opera buffa in tre atti su libretto dell’esule mazziniano Giovanni Ruffini e dello stesso Donizetti. La leggenda vuole che il prolifico compositore bergamasco l’abbia scritta in tredici giorni. Committente era il Théâtre Italien di Parigi, dove ebbe luogo la prima rappresentazione il 3 gennaio 1843 alla presenza del compositore e con un cast d’eccezione formato da Giulia Grisi (Norina), Luigi Lablache (Don Pasquale), Antonio Tamburini (Malatesta), Mario, alias Giovanni Matteo De Candia (Ernesto) e Federico Lablache (notaio). Donizetti era all’apice della sua carriera, che sarebbe stata presto interrotta dalla malattia e dalla precoce morte. La trama si rifaceva al «Ser Marcantonio» (1810) di Stefano Pavesi su testo di Angelo Anelli. La “poesia” del «Don Pasquale», con il suo ritmo serrato e la sua esuberante teatralità, ne fa una delle opere più felici nel catalogo di Donizetti, tanto che non è mai uscita di repertorio. Diverse le pagine famose, a partire dall’Ouverture, o quali il duetto «Un foco insolito» tra Don Pasquale e Malatesta, la Cavatina di Norina «Quel guardo il cavaliere… So anch’io la virtù magica» perfetta per le acrobazie di prime donne talentuose, o ancora la Serenata e notturno «Com’è gentil… Tornami a dir che m’ami» di Ernesto col Coro e Norina, pagine che durante l’incontro allo “Schmidl” saranno oggetto di ascolti per scoprirne i risvolti parodistici e l’innovativa potenza musicale.
Interpreti dell’opera al Verdi di Trieste saranno: Antonino Siragusa/César Cortés nel ruolo di Ernesto, Nina Muho/ Elisa Verzier nel ruolo di Norina, Pablo Ruiz/ Michele Govi nel ruolo di Don Pasquale e Vincenzo Nizzardo/ Bruno Taddia nel ruolo del Dottor Malatesta.

Ingresso libero fino ad esaurimento di posti disponibili con green pass rinforzato, mascherina FFP2 e tracciamento.
Consigliata la prenotazione (indicando nome, cognome e recapito telefonico) all’indirizzo di posta elettronica info@amiciliricaviozzi.it

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