16. Musica e spettacolo a Trieste nel secondo Novecento

L’esposizione del secondo piano si apre con il pianoforte del compositore e didatta Giulio Viozzi, protagonista della vita musicale triestina del ’900, di cui il Museo custodisce l’intera eredità artistica, comprendente anche la biblioteca e l’archivio personale con le sue composizioni.
Fra gli strumenti esposti tra atrio e corridoio, compaiono anche due pianoforti verticali di fattura triestina, uno dei quali si deve ad Antonio Caffol, costruttore apprezzato da artisti di alta levatura, la cui bottega a Trieste era luogo di incontro per musicisti e intellettuali.
La selezione di bozzetti e figurini alle pareti del corridoio e delle sale attigue illustra la tradizionale scenografia pittorica, prima del suo passaggio al digitale. Vi è rappresentata la prestigiosa “scuola” di scenografia triestina, portata avanti nello stabilimento scenografico del Teatro Verdi fin dall’800. L’esposizione documenta anche le incursioni di importanti artisti locali nel campo della scenografia teatrale.

Giulio Viozzi

Trieste 1912 – Verona 1984

Giulio Viozzi è stato per decenni un riferimento necessario per la vita musicale triestina e un sensibile ambasciatore della cultura musicale di Trieste in Italia, prodigando il suo entusiasmo e le sue energie per i lavori di colleghi e allievi. Il catalogo delle sue composizioni comprende opere, balletti, partiture sinfoniche e cameristiche, rielaborazioni di canti popolari e musica pianistica.

I modellini

La realizzazione di un modellino tridimensionale da far pervenire nel laboratorio di scenografia può costituire un valido supporto al progetto grafico, per facilitare la comprensione delle intenzioni dello scenografo.

Palazzo Gopcevich

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