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GIORGIO STREHLER. LEZIONI DI TEATRO

Tre conversazioni coordinate e condotte da Roberto Canziani

Primo appuntamento
Lunedì 29 gennaio 2018
ore 17.30

Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”
Palazzo Gopcevich
Via Rossini, 4
Trieste

«Quanti anni daresti ad Arlecchino» è il titolo dell’incontro con il critico teatrale Roberto Canziani dedicato all’eredità artistica di Giorgio Strehler nel tempo presente in programma lunedì 29 gennaio 2018 alle ore 17.30 a margine della mostra «Giorgio Strehler. Lezioni di Teatro» allestita dal Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” nella sua sede di Palazzo Gopcevich in Via Rossini 4.
Inaugurata lo scorso mese di dicembre alla presenza di Ferruccio Soleri, storico Arlecchino strehleriano, l’esposizione si colloca nell’ambito delle iniziative messe in campo congiuntamente dal Comune di Trieste, dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e dalla RAI – Sede Regionale per il Friuli Venezia Giulia, per rileggere – a vent’anni dalla scomparsa – la lezione di un grande maestro del teatro del Novecento, con un’attenzione particolare ai suoi rapporti con Trieste, sua città natale.
Il Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” è depositario del Fondo “Giorgio Strehler”, istituito nel 2005, a seguito della donazione delle eredi del Maestro, Andrea Jonasson e Mara Bugni, costituito da oltre 4.000 tra volumi e periodici, 148 buste d’archivio, scatole d’archivio contenenti bozzetti scenografici, figurini, fotografie, manifesti e locandine.
La mostra dello “Schmidl” mette ‘in scena’ questo straordinario patrimonio, anche attraverso un programma di eventi, incontri, approfondimenti, visite guidate e drammatizzate.
L’appuntamento di lunedì 29 gennaio è il primo di una serie di tre incontri coordinati e condotti da Roberto Canziani, che indagano la forza, il peso, la presenza che idee del regista hanno ancora nella cultura italiana e nello svilupparsi di nuovi modelli teatrali nel nostro Paese. E non solo.
Strehler era nato a Trieste, ma una nonna era francese e un nonno dalmata, mentre il padre era cresciuto a Vienna. Europeo non solo nel profilo biografico, anche nella complessità del pensiero, Strehler verrà chiamato a Parigi (negli anni ’80) a dirigere l’Odéon – Théâtre de l’Europe, e sarà tra i primi a immaginare una scena europea svincolata da preoccupazioni nazionali, quella che si sta realizzando solo adesso nelle maggiori capitali internazionali del teatro.

Partono da queste considerazioni i tre incontri, centrati sulla vitalità di alcuni temi cari al regista, a cominciare dalla riscoperta della commedia dell’arte, che diede il primo impulso alla più famosa e più longeva delle sue creazioni teatrali (“Quanti anni daresti ad Arlecchino?”, lunedì 29 gennaio), per passare quindi alle diverse fasi attraversate dalla Scuola del Piccolo Teatro di Milano, da lui fondata e successivamente affidata a Luca Ronconi (“La scuola, dopo la scuola”, lunedì 26 febbraio, con alcuni ospiti).
La serie delle conversazioni si concluderà con il capitolo dedicato alla memoria materiale, ossia ai due archivi – quello di Milano, conservato al Piccolo Teatro, e quello di Trieste, ospitato nel Civico Museo Teatrale – che raccolgono la maggior parte dei materiali di lavoro e degli effetti personali del regista, due fondi documentari che con la loro stessa esistenza permettono di comprendere meglio la personalità artistica e il carattere intellettuale di Strehler (“La memoria in scatola”, 12 marzo, con testimonianze degli esperti che si sono occupati del riordino e della accessibilità dei due archivi).
Gli incontri, tutti alla Sala Bobi Bazlen di Palazzo Gopceivch con inizio alle ore 17.30 e a ingresso libero nell’ambito del cartellone dei “Lunedì dello Schmidl”, si intersecano con il ciclo dei “dietro le quinte” con gli attori della Compagnia del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Dopo l’esplorazione del Giardino dei ciliegi, delle Baruffe chiozzotte e del Campiello, i prossimo appuntamenti in mostra saranno dedicati alle produzioni strehleriane del teatro di Shakespeare (venerdì 23 febbraio) e alle regie liriche di Giorgio Strehler (mercoledì 21 marzo).
Un’ulteriore occasione di rilettura della lezione strehleriana sarà quella in programma lunedì 5 febbraio (ancora per il cartello dei «Lunedì dello Schmidl») dedicata a «I Mémoires di Strehler», a cura di Paolo Quazzolo, con la partecipazione degli attori Giorgio Amodeo, Mariella Terragni e Riccardo Beltrame e in collaborazione con il 27° Festival Teatrale Internazionale “Castello di Gorizia – Premio Francesco Macedonio” organizzato dal Collettivo Terzo Teatro di Gorizia e finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Lunedì 5 marzo infine, sempre con inizio alle ore 17.30, presso l’Auditorium “Marco Sofianopulo” del Civico Museo Revoltella, avrà luogo un concerto del violinista Michelangelo Lentini, in duo con il pianista Gesualdo Coggi. Michelangelo Lentini suona il meraviglioso “Guadagnini” del 1795, appartenuto alla madre di Giorgio Strehler, Alberta Lovric (in arte Albertina Ferrari), gentilmente concesso da Andrea Jonasson.

Palazzo Gopcevich

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