Lunedì 17 ottobre 2015
Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”
Palazzo Gopcevich
Via Rossini, 4 – Trieste
ore 17.30
Prende il via nel nome di Giorgio Stehler l’edizione 2016-2017 dei «Lunedì dello Schmidl», ovvero il ciclo di conversazioni, incontri, approfondimenti e concerti che il Museo Teatrale da un decennio propone nella propria sede di Palazzo Gopcevich, sulle rive del Canale, in Via Rossini 4.
L’appuntamento di lunedì 17 ottobre – come di consueto presso la Sala “Bobi Bazlen”, con inizio alle ore 17.30, ad ingresso libero e fino a esaurimento dei posti disponibili – segna l’avvio delle manifestazioni della ricorrenza del decennale del nuovo allestimento del Museo nella sede di Palazzo Gopcevich. E lo fa all’ombra di quel Fondo Giorgio Strehler, istituito nel gennaio del 2005 presso il Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” a seguito della donazione alla Città di Trieste dell’Archivio privato del grande regista da parte delle eredi Andrea Karina Stumpf Strehler Jonasson e Mara Marisa Bugni.
A dialogare sul ruolo giocato da Strehler sulle fortune del teatro di Bertold Brecht in Italia nel secondo Novecento, saranno il critico teatrale Roberto Canziani e Alberto Benedetto, autore del volume «Brecht e il Piccolo Teatro, una questione di diritti», fresco di stampa per i tipi della casa editrice Mimesis. Nato a Roma e laureato in Storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Trieste, dopo aver lavorato in diversi teatri e festival, dal 2009 Alberto Benedetto ricopre il ruolo di direttore di produzione e organizzazione al Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa.
Se il rapporto privilegiato fra Bertolt Brecht e il Piccolo Teatro di Milano può dirsi un dato storicamente acquisito, non è altrettanto chiara la dinamica che portò ben presto il teatro diretto da Paolo Grassi e Giorgio Strehler a farsi mediatore (e assai più spesso barriera) fra gli aventi-diritto dei capolavori brechtiani e tutti gli altri teatri italiani. L’argomento è rimasto per anni nella nebbia, nonostante il ruolo cruciale esercitato da Brecht nello sviluppo del teatro italiano nel dopoguerra. Il saggio di Alberto Benedetto si occupa di far luce sulla complessa questione, incrociando un filologico lavoro di ricerca con un accurato inquadramento storico. Ed è l’occasione non solo per indagare su una delicata e al contempo tumultuosa battaglia di permessi attraverso la quale si riuscirà a ricostruire la politica di diffusione dell’opera brechtiana in Italia, ma è anche l’occasione per ripercorrere un mosaico di tattiche, veti incrociati, equivoci, rotture, alleanze e polemiche, di un sistema teatrale ancora allineato ai nastri di partenza.
La conversazione di lunedì 17 ottobre si inserisce nel contesto di una più ampia riflessione sull’eredità artistica di Giorgio Strehler, portata avanti negli anni dal Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, attraverso mostre, incontri, dibattiti e pubblicazioni.
Regista centrale nella storia dello spettacolo europeo del ‘900, Giorgio Strehler (Trieste 1921- Lugano 1997) ha dato forma, sul piano artistico e su quello produttivo, a due tra le più importanti esperienze della scena italiana contemporanea: la regia critica e il teatro pubblico. La fondazione del Piccolo Teatro della Città di Milano (da lui voluta, assieme a Paolo Grassi, nel 1947) rappresenta uno dei gesti importanti della ricostruzione post-bellica. Le sue regie contrassegnano l’arco del successivo mezzo secolo. A seguito della donazione da parte Andrea Jonasson e Mara Bugni e della conseguente istituzione del Fondo “Giorgio Strehler” presso lo “Schmidl”, sono state compiute le operazioni di riordino e catalogazione informatizzata della Biblioteca (oltre 4.000 tra volumi e periodici), nonché di riordino ed inventariazione del Fondo Archivistico, a cura di Franca Tissi: 148 buste d’archivio, quindici scatole d’archivio (contenenti bozzetti scenografici, figurini, manifesti e locandine del Piccolo Teatro di Milano e di altri teatri italiani ed esteri) ed una serie di scatole contenente documentazione fotografica. Il riordino del materiale archivistico, dei numerosissimi copioni di scena con appunti di regia manoscritti, della rassegna stampa, dei bozzetti e delle fotografie è stato reso possibile dal “service” messo a disposizione dall’International Inner Wheel Club di Trieste.
Il ‘cartellone’ dei «LUNEDI’ DELLO SCHMIDL» proseguirà con cadenza settimanale spaziando dagli approfondimenti sulle opere in programma al Teatro Verdi di Trieste e sui musical in scena al Teatro Rossetti (in collaborazione con l’Associazione Triestina Amici della Lirica “Giulio Viozzi”), ad una nuova serie di appuntamenti dedicati a Ferruccio Busoni, nella ricorrenza del 150° anniversario della nascita del grande pianista e compositore di madre triestina, a Trieste formatosi culturalmente e cresciuto musicalmente.
Info
Tel. 040 675 4039
museoschmidl@comune.trieste.it