«Il quartetto triestino: l’anima musicale della città di Svevo» è il titolo dell’appuntamento in programma lunedì 30 gennaio con inizio alle ore 17.30 presso la Sala “Bobi Bazlen” al piano terra di Palazzo Gopcevich, nell’ambito del cartellone dei «Lunedì dello Schmidl» e nel segno della collaborazione tra il Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” ed il Circolo della Cultura e delle Arti.
Protagonisti dell’incontro, introdotto da Stefano Bianchi e con la partecipazione del Maestro Renato Zanettovich, il critico musicale Gianni Gori ed il violoncellista Massimo Favento, autore di un lavoro di indagine storiografica e musicologica che restituisce l’attività, il contesto storico culturale e la ‘lezione’ del Quartetto Triestino in un poderoso volume di recente pubblicazione, nell’ambito di un progetto dell’Associazione Lumen Harmonicum finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Documentando quasi giorno per giorno, tra il 1898 ed il 1937, la storia di questa leggendaria compagine strumentale, il volume esplora un ambiente musicale, qual era quello della Trieste di Italo Svevo, vertiginosamente attivo. In questo irripetibile contesto culturale, crocevia culturale tra Romantik tedesca, melos italiano, e pathos slavo, spiega Massimo Favento, era difficile distinguere tra promotori scrupolosi e organizzatori solerti, tra sostenitori fedeli quanto entusiasti e musicofili incalliti, tra accesi contestatori politici quanto artistici e invidiosi retrogradi.
Il violinista Augusto Jancovich ed i suoi colleghi Giuseppe Viezzoli, Manlio Dudovich e Dino Baraldi (rispettivamente ai leggii del secondo violino, della viola e del violoncello) appaiono ai nostri occhi quali protagonisti e testimoni di una «civiltà sepolta» di valenza e respiro europeo, dedita al culto della «Musica Pura» e sfuggita ad una appropriata documentazione discografica pochi anni prima che tale pratica fosse diffusa anche in città come Trieste. Le loro esecuzioni risuonano nella memoria quali una sorta di immaginaria colonna sonora in perfetto stile Hausmusik di tanta letteratura alla Italo Svevo, il vero incarnato del Musizieren, dello spirito onnipresente accanto a personaggi come Angiolina e Zeno Cosini.
L’appuntamento, ad ingresso libero fino ad esaurimento di posti disponibili, si configura come una nuova tappa del progetto di rivitalizzazione del repertorio musicale triestino di Sette, Otto e Novecento in sinergia tra il Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” ed il Circolo della Cultura e delle Arti.